Nuquí e il Pacifico colombiano: guida e diario di viaggio

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Ha piovuto tutta la notte. Su queste palafitte sul mare, il rimbombo delle onde di notte è come un colpo di tamburo che ti risuona nel diaframma e ti fa sobbalzare dall’interno. L’Oceano Pacifico – imprevedibile, irruento, capriccioso, tempestoso, bellissimo – fa tremare le tavole di legno sotto il mio corpo, mentre le gocce di pioggia all’occorrenza filtrano ribelli tra le fessure del tetto di paglia. Nelle città ci sono uman3 che usano questi suoni registrati su app, per soffocare ansia e stress, qua invece la ninnananna è gratis ed è parte del quotidiano.

alloggio sulla spiaggia coqui pacifico colombiano

Visitare Nuquí in modo sostenibile: un progetto di conservazione e studio 

Siamo a Termales, un corregimiento del comune di Nuquí nel dipartimento del Chocó, sulla costa pacifica colombiana. Il mare oggi è grigio e ocra e verso l’orizzonte è quasi bianco come le nuvole. Termales si gira in 10 minuti a passo di tartaruga: è una sola via sterrata costellata di buche e pozzanghere che corre parallela alla spiaggia dietro a una fila di casette e palafitte di legno. Siamo qui per diletto, ma anche e soprattutto per imparare pratiche di conservazione, avvistamento e monitoraggio sostenibili di tartarughe marine e balene, o più precisamente megattere. Il corso, tenuto da Fundación Tortugas del Mar e Fundación Macuaticos, prevede una parte teorica e una parte pratica.

cabo corrientes nuqui colombia

La teoria

Mentre fuori piove e piove e piove, prendiamo appunti, sedute sul pavimento di pietra fredda della casa di Don Salomon, sulle specie di tartarughe marine che popolano queste coste, sui comportamenti e le caratteristiche delle balene che passano di qui con i loro piccoli durante il percorso migratorio, sulle minacce che entrambe devono affrontare, su come si contribuisce davvero alla conservazione e a come non farci abbindolare da chi vuole venderci turismo falsamente sostenibile da queste parti.

Sapevi che gli umani mangiano le uova di tartaruga e la carne di tartaruga? E che di una nidiata di 100 uova, in media solo 1-3 tartarughine sopravvivono fino all’età adulta a causa di predatori, plastica, pesca, erosione e altre conseguenze del cambiamento climatico? E che quelle che sopravvivono tornano 15-25 anni dopo a deporre le uova nella stessa zona dove sono nate? E che tutte le 7 specie di tartarughe marine esistenti, in misure diverse, sono a rischio di estinzione? E che le balene, dopo la fase di alimentazione in Antartide, non mangiano per interi mesi? E che gli unici che cantano sono i maschi balena (i baleni?)? E che il profilo della coda e i pattern di pigmentazione sono unici in ogni balena ed è così che è possibile riconoscerle una per una? Noi creature marine siamo proprio affascinanti, inutile negarlo…

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diploma corso tartarughe balene

La pratica

Nonostante la mia passione per lo studio, la parte pratica del corso è ciò che mi ha regalato le emozioni più grandi. Mostrare a questo gruppo di uman3 i perigli a cui dobbiamo sopravvivere e la nostra resilienza e vedere lo stupore e la gioia sui loro volti è un esperimento antropologico che mi incuriosisce sempre.

Le tartarughe

Qui a Termales la gente uccideva abitualmente le tartarughe per mangiarne la carne oppure andava a rubare le uova dai nidi per mangiarsele. Oggi, però, nessunǝ lo fa più: quando trovano un nido di tartaruga, tutt3 chiamano La Leche, un simpatico signore con il sorriso storto e una massa di capelli ricci sempre legati. La Leche si occupa di mettere in sicurezza i nidi in un vivaio protetto, di campionare le tartarughe appena nate e di supervisionare la loro prima discesa in acqua. Nonostante vogliate aiutarci perché siamo piccole, carine e coccolose, è importante che facciamo questa discesa da sole, per orientarci e ricordare la nostra spiaggia natia dove torneremo per riprodurci da adulte.

liberazione tartarughe nuqui colombia
tartaruga golfina neonata verso il mare nuqui

Ci mettiamo d’accordo “parlandoci” da dentro le uova e quando decidiamo di venire fuori dal nido, scavato nella sabbia, ci aiutiamo mettendoci una sopra l’altra a scaletta. Quando usciamo siamo buffe e maldestre, vediamo quasi solo ombre e abbiamo la sabbia incrostata ovunque. Sviluppiamo i primi muscoli spalettando con le pinne sulla spiaggia, dove i granchi, le formiche, gli uccelli e i cani sono sempre in agguato, e ci lanciamo in acqua con caparbietà, nonostante il ricciolo dell’onda ci respinga più volte.

La Leche porta i turisti a vedere la liberazione delle tartarughine quando ci sono nidi pronti, ma l’idea è che siano gli umani ad adattarsi alla tartarughe e non viceversa. A volte c’è gente che pretende di liberare tartarughe quando gli sta più comodo, come se fossero giocattoli, ed è così che nascono pratiche di maltrattamento delle piccoline, che invece di venir liberate subito appena nate – come dovrebbe essere – vengono conservate per vari giorni in attesa dei turisti. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovare un nido naturale per pura casualità e l’esperienza è stata ancora più preziosa e autentica.

nido naturale tartarughe golfine nuqui
Le balene

L’avvistamento delle balene richiede attenzione, fortuna, caparbietà e pazienza. Si parte in lancha con gli occhi fissi sul movimento delle onde, alla ricerca di qualsiasi indizio che indichi la presenza di una coda, uno sbuffo o un’aletta. Le megattere, o ballenas jorobadas come si chiamano qui, sono creature pacifiche, schive e molto – troppo – pazienti con gli umani. Io conosco le balene da sott’acqua, ma la prima volta che ho visto una coda spuntare fuori dalla superficie e poi immergersi con un movimento fluido quasi al rallentatore è stata speciale. Quando ti passano vicino incurvando il dorso per prendere aria, ti rendi conto delle dimensioni impressionanti delle mamme (anche dei piccoli se è per quello) e di colpo percepisci la fragilità estrema di animali come gli esseri umani.

coda di megattera coqui colombia
delfini coqui pacifico colombiano

Dopo un primo avvistamento reso arduo dalle condizioni del mare, la seconda volta siamo state fortunate da vedere un piccolo giocare con i delfini, alzando e ruotando l’aletta bianca in un saluto regale e spiritoso. Per concludere in bellezza, abbiamo usato un idrofono – un microfono subacqueo – per ascoltare il canto dei maschi. Natalia ci ha spiegato come il canto, tipico appunto solo dei maschi, sia formato da unità fonetiche la cui combinazione cambia nel corso del tempo per motivi ancora oscuri. Quest’anno la new entry fonetica è un adorabile “bloop” che si intreccia a suoni più lunghi che il mio linguaggio non ha la versatilità per descrivere.

Nel corso dei due giorni passati a scandagliare il golfo, le balene si sono mostrate estremamente generose con noi. Ricorda che, per un avvistamento sostenibile che non disturbi o faccia sentire in pericolo la creatura, la barca deve mantenersi sempre a più di 200 metri e non avvicinarsi mai da davanti. Vendere l’esperienza delle balene a3 turist3 spesso implica che i capitani facciano tutto il possibile per permettere a quest3 ultim3 di fare foto e andare a casa content3, senza tenere minimamente in conto le necessità dell’animale. Il mio appello agli esseri umani è a usare il loro grande e potente cervello e capire che l’oceano non è uno zoo. Ripetiamo tutt3 insieme: l’oceano non è uno zoo.

Cos'altro fare in zona

Le terme – Termales

Come dice il nome stesso, a Termales ci sono le terme, facilmente raggiungibili a piedi attraverso un sentiero fiancheggiato da alberi senza nome e fauna avicola tipo il martin pescatore.

Il complesso termale in sé è piuttosto piccolo, ma accogliente. Si può scendere al fiume oppure rimanere a crogiolarsi nelle due vasche di acqua calda, derivante – secondo Andrés, un bambino del luogo che offre fangoterapia facciale alla modica cifra di 5000 pesos – da un vulcano sotterraneo.

Non aspettarti delle strutture da spa, aspettati invece di entrare a contatto con il microcosmo per lo più giovanile del villaggio.

Il museo e la doccia aromatica – Coquí

Il museo de saberes locales è composto da due sale piccoline ma ricche di storie, foto e artefatti locali.

Le donne del villaggio che lo gestiscono offrono anche l’esperienza della doccia a base di erbe aromatiche, in cui dal balcone del secondo piano una signora ti versa secchiate d’acqua tiepida aromatizzata con erbe medicinali e dalle proprietà varie mentre tu ti concentri su ciò che vuoi lasciar andare e su ciò che vuoi attrarre nella tua vita. Una volta finito, ti viene offerto anche un tè alle erbe, da bere, per rinforzare il rituale. L’esperienza è curiosa ma anche mistica, ti consiglio quindi di andare preparatǝ.

Terme di Termales: Matilda e Federica

Camminare sulla spiaggia all’infinito e nuotare in mare

Sfrutta al massimo la magia delle spiagge selvagge del Pacifico. Il mare non è uguale, la costa caraibica non è uguale, il Pacifico o ti incanta senza lasciarti più o ti respinge come una scoria. Contempla i movimenti delle maree, osserva le legioni di granchi arancioni spazzare la sabbia e farci palline da cui estrarre i nutrienti, osserva le palme, i tronchi, i medaglioni di stelle marine – retaggio di fossili ancestrali – guarda i colori cangianti delle onde sedutǝ su un tronco, cammina, cammina, cammina, lascia le tue impronte e raccogli ricordi. Fai attenzione quando la marea è molto bassa, perché le razze sono mimetizzate sotto la sabbia e se le pesti per sbaglio si difendono… e non è un’esperienza piacevole. Guachalito è la spiaggia più quotata, ma tutte in realtà sono simili.

spiaggia nuqui colombia

Come arrivare a Nuquí

Insieme a Bahía Solano, Nuquí è uno dei due punti nevralgici della zona: qua si arriva solo in aereo o in barcaI voli arrivano tutti i giorni, per lo più da Medellín, ma anche da Quibdó e Bogotá.

In barca, invece, si arriva da Buenaventura: la lancha rapida salpa ogni martedì mattina presto dal Muelle Turistico di Buenaventura, per un tragitto assai movimentato di circa 6 ore e un costo, al 2023, di 220.000 pesos. Per viaggiare più comodamente invece ci sono le barche merci, che salpano quando vogliono loro ma almeno 2 o 3 volte a settimana. Il tragitto è di circa 20-24 ore, pasti e letto in camerata inclusi, per un totale di 180.000 pesos. Salpano da un altro porto, più losco e meno frequentato, a una decina di minuti di taxi dal centro di Buenaventura. Basta dire al/la tassista che vai al Puerto del Piñal e saprà cosa intendi. Mentre per la lancha è bene, se possibile, comprare il biglietto in anticipo, per la barca basta pagare direttamente il capitano. Non ci sono numeri di telefono, informazioni certe, è tutto approssimativo perché non si sa mai quale barca salperà: l’unica è andare direttamente e chiedere lì o avere un marinaio per amico.

Come spostarsi da Nuquí

Una volta a Nuquí, dal porto turistico partono le lanchas per le varie spiagge e villaggi nel golfo. In linea di massima, il tuo hotel provvederà a darti tutte le informazioni del caso, altrimenti basta andare a chiedere al porto. Comunque è meglio aspettare che arrivi altra gente per condividere, una lancha privata può costare cara per via dei prezzi alti della benzina da queste parti.

Conclusioni

Abbiamo passato una settimana nella zona di Nuquí e saremmo rimaste molto di più. Quasi non c’è internet, l’elettricità è disponibile solo alcune ore della giornata, l’acqua è solo fredda, gli alloggi sono semplici… è la destinazione perfetta per concentrarsi davvero solo sulla natura e sulla bellezza di questo pianeta, finché dura. Se vuoi prolungare il tuo soggiorno, ti consigliamo di andare anche a Bahía Solano e visitare il Parque de Utría. E, mi raccomando, ogni volta che ti offrono avvistamento di balene o liberazione di tartarughe, fai domande scomode per accertarti che le pratiche siano davvero sostenibili e non solo di facciata.

Io sono una tartaruga ribelle e non ho intenzione di riprodurmi né tra 10, 20, 30 anni né mai, però so che tornerò comunque su questi litorali.

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