Venezuela on the road

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Il Venezuela non è una delle mete più gettonate dell’America latina di questi tempi e, razionalmente, capiamo perché. L’economia è fragile, la politica è incerta – per usare un eufemismo ed evitare di essere bannate per sempre -, i tassi di emigrazione sono alle stelle, la situazione è precaria e in rapida e repentina trasformazione. Sia in Brasile che in Colombia, nazioni confinanti, la maggior parte della gente ci sconsigliava di andare (in macchina, un’umana e una tartaruga da sole, siete pazze!), a testimonianza del fatto che lo stigma dall’esterno è ancora molto forte.

Eppure, l’ultimo paese del Sudamerica che ci mancava da visitare ci ha accolte a braccia e zampe aperte per l’intero mese del nostro soggiorno, avvolgendoci in una bolla di calorosa curiosità e generosità. Questo articolo quindi vuole essere una guida per chi desiderasse andare contro gli stereotipi e visitare delle zone di una bellezza variegata e selvaggia. Visto che noi siamo entrate in minivan, abbiamo esperienza di prima mano per strada, ma il viaggio è altrettanto valido e possibile in bus e zaino sul carapace.

entrata in venezuela on the road

Viaggio in Venezuela: il mito della pericolosità

Il mito importante da sfatare è quello della pericolosità estrema: il Venezuela non è più pericoloso di altri paesi ed è visitabile con i soliti accorgimenti, ossia usando un po’ di buon senso. Come ovunque sulla faccia della Terra dove vivano degli umani, bisogna fare più attenzione nelle grandi città (Caracas) e in zone specifiche (ad esempio l’estremità nord-orientale), ma ovunque la gente farà davvero di tutto per farti sentire a casa.

C’è molto amore e molta gratitudine nei confronti d3 esplorator3 stranier3, perché il turismo ha subito una grande battuta d’arresto negli ultimi anni e il colpo non è stato facile da gestire per le persone. Noi abbiamo ricevuto consigli e inviti da creature umane in ogni luogo in cui abbiamo fatto tappa: ci hanno portato a visitare mari, grotte, monti e lagune, ci hanno offerto cene sulla spiaggia, cibo per il viaggio, campeggi all’interno di zoo e persino un paio di mutande rosa [quest’ultima vicenda merita di essere raccontata a parte]. Tra interviste per canali social e domande curiose sul minivan e sul nostro viaggio, ci siamo sentite anche piccole celebrity per qualche minuto.

spiaggia e mare di mochima venezuela

Accorgimenti necessari per un viaggio in Venezuela – 2024

Se ci leggi più o meno abitualmente saprai che non siamo fan dell’organizzazione in anticipo. Un on-the-road in Venezuela richiede un minimo di preparazione in più rispetto ad altre destinazioni, almeno in questo momento storico, soprattutto per questioni di approvvigionamento di combustibile e confusioni monetarie. Per fortuna ci siamo noi con le delucidazioni approssimative.

Che moneta si usa in Venezuela?

Bolivares forti e deboli, dollari, reais, oro, pesos… facciamo chiarezza.

La questione della valuta in Venezuela è a dir poco caotica ed estremamente confusa. La valuta ufficiale è il bolivar (direttamente dal nome del liberatore/eroe della patria/detentore di una statua o di un busto in tutte le piazze di tutti i villaggi di tutte le regioni di molti paesi latinoamericani). A causa della massiccia svalutazione della moneta, nel 2018 il bolivar soverano (VES) ha sostituito il bolivar fuerte (VEF) togliendogli 6 zeri. Le banconote, tuttavia, sono ancora mescolate, quindi se ricevi una banconota da un milione di bolivares non ti emozionare troppo: il numero che fa fede è l’1 e gli zeri non significano più niente. Al cambio odierno (novembre 2024), 1 euro corrisponde a 48 VES.

Il bolivar viene utilizzato e accettato in tutto il paese tranne nella Gran Sabana (la regione sud confinante con il Brasile) e al confine con la Colombia, dove si predilige il peso colombiano. La maggior parte dei beni e servizi può essere pagata sia in dollari che in bolivares tranne i pedaggi autostradali, dove vengono accettati esclusivamente i bolivares in contanti.

I dollari statunitensi sono la valuta al momento più utilizzata per acquisti medio-grandi, tipo tour o servizi turistici. Con poche eccezioni, agli stranieri spesso viene chiesto di pagare in dollari. Ritirare denaro in Venezuela è complicato quindi il consiglio è di entrare già nel paese con un bel pugno di dollari per evitare inghippi o code infinite e possibilmente infruttuose in affollate banche venezuelane.

Bancomat e carte di credito

A eccezione delle città più grandi, poche strutture li accettano e ancora meno se sono circuiti stranieri. Per pagamenti in dollari, Zelle è una piattaforma di pagamento elettronico piuttosto diffusa ma tutto il resto è complicato. In linea di massima, è meglio pagare con la carta hotel e ristoranti più “avanzati” che offrono l’opzione e avere dollari a portata di mano (e una manciata di bolivares) per tutto il resto.

Reais

I reais brasiliani sono LA valuta utilizzata in tutto il sud, da Santa Elena de Uairen alla Gran Sabana. A Santa Elena i bolivares di fatto non esistono e i dollari vengono accettati ma non sempre: per le escursioni a Roraima e nella savana, e per le spese quotidiane i reais, sono un must. Uscendo dalla Gran Sabana si inizia a vedere il passaggio graduale da reais a bolivares.

Oro

Fatto curioso e affascinante: la zona tra la Gran Sabana e Ciudad Guayana è conosciuta come “zona minera”, ossia la zona ricca di miniere. Per questo, nei villaggi lungo la strada Troncal 10 il prezzo di qualsiasi cosa è scritto in reais e in oro. Ogni attività ha una piccola bilancia dove è possibile pesare piccole quantità d’oro, che vengono usate a tutti gli effetti come moneta. Questa cosa mi è sembrata bizzarra e alquanto sconveniente, ma anche molto curiosa. Qui accanto puoi vedere il nostro amico Richard che ci spiega come funzionano gli acquisti in oro.

Combustibile: benzina e diesel

Con 0,50 USD al litro, il Venezuela è il paese dove la benzina costa meno in tutto il continente. Ma la benzina è anche un bene prezioso, è razionata e disponibile solo in luoghi e giorni prestabiliti da un magico calendario diverso in ogni città di cui probabilmente tu non sarai al corrente. Per il diesel, la situazione è ancora peggio. I litri disponibili per ogni veicolo sono limitati, ma di solito viene fatta eccezione per le macchine straniere, che viaggiano su distanze maggiori rispetto a chi si sposta in città. Quindi eccoci qui, a rubare la benzina a chi ne ha bisogno per andare a sollazzarci in luoghi di villeggiatura mentre la gente normale deve andare a lavorare.

Le regole in generale sono:
– quando trovi un benzinaio aperto, nel dubbio fai benzina;
– non fidarti troppo di chi vende le bottiglie di benzina ai lati della strada, a volte è miscelata con altra roba e ti distrugge la macchina;
– quando arrivi in una nuova località, chiedi alla gente i giorni e gli orari di eventuali benzinai del posto: sono sempre i meglio informati.

Blocchi di polizia e/o esercito: documenti e sorrisi

I blocchi di polizia ed esercito sono in ogni dove, anche a poca distanza l’uno dall’altro, con dimensioni, attenzione e accanimento maggiori al confine tra una regione e l’altra. Con veicoli di targa straniera di solito prevale la curiosità. In poche parole, non cercano tanto di fregarti ma ti fanno domande su qualsiasi cosa, dal tuo itinerario al tuo stile di vita, dal setup del minivan alla storia del tuo paese d’origine. Pazienza, sorrisi – e avere sempre i documenti in regola – aiutano. I più loquaci e annoiati potrebbero anche offrirti un caffè (true story).

Condizioni delle strade

Dopo aver percorso e vagliato strade, autostrade e improbabili vie di campagna più simili a sentieri per il bestiame in tutte le Americhe, posso dire con cognizione di causa che le strade in Venezuela non sono affatto tra le peggiori… a parte una. Tra la Gran Sabana e Puerto Ordaz, la Troncal 10 sembra territorio bombardato da meteoriti: le buche sono più simili a crateri di qualche pianeta sconosciuto e, a meno che tu non abbia l’ammortizzazione di una macchina di gomma, vanno prese rigorosamente a zero chilometri all’ora. Sarà una giornata lunga e tediosa e lenta, ma una volta dall’altra parte sarà tutto più facile.

strada tra le montagne merida venezuela
esempio di ottima strada

Accampare: rete di supporto per viaggiator3 stranier3

L’app di riferimento per chi vuole accampare a piede libero o in campeggio è sempre iOverlander, ma in Venezuela c’è un’affidabilissima rete di appoggio per chi viene in macchina, van, bicicletta, a piedi che offre consigli e all’occorrenza ospitalità. In alcuni luoghi, ad esempio a Lecheria sulla costa, la protezione civile mette a disposizione un parcheggio letteralmente in riva al mare per veicoli stranieri campeggianti, con accesso a elettricità, Wi-Fi e acqua, gratuitamente. In altri posti sono dei privati che offrono spazio all’interno della propria struttura per una cifra di pochi dollari a notte o, a volte, gratuitamente. La comunità è davvero generosa e fa tutto il possibile per farti sentire a casa. Si tratta di una community di WhatsApp su invito, quindi chi fosse in procinto di entrare effettivamente in Venezuela si può mettere in contatto con la mia umana per dettagli.

camping gran sabana

Cellulare, internet e problemi di elettricità

Per chi come l’umana ha telefoni vecchi come il cucco che non supportano la sim elettronica, comprare una sim in Venezuela è abbastanza intuitivo. Gli operatori sono pochi e a seconda delle zone che visiti uno è meglio dell’altro, ma in generale la copertura è abbastanza buona. Il Wi-Fi c’è ma spesso non si vede: il problema più grande del paese infatti è l’elettricità. Intere città rimangono senza elettricità per ore e ore senza preavviso: è capitato in ogni singolo posto anche per 18 ore consecutive, incluso dentro la funicolare sul cucuzzolo della montagna a 5000 metri di altitudine. Di base bisogna essere zen e accettare di non poter essere sempre conness3. La Gran Sabana non ha segnale del telefono, ma nelle comunità lungo la strada è possibile comprare qualche ora di Wi-Fi se necessario. Altre zone poco servite si trovano presso le spiagge più remote della costa, soprattutto a est di Caracas. Fare un po’ di detox è sempre un’eccellente opzione, comunque.

Costo della vita in Venezuela?

Il Venezuela non è la destinazione più economica che esista, soprattutto per le mete turistiche per antonomasia. Parliamo di 1400 dollari per 3 giorni nel parco nazionale di Canaima e la visita a Salto Angel (la cascata più grande del mondo, quella di Up per intenderci), circa 800 per 6 giorni di trekking sul monte Roraima, e tra 1000 e 2000 per 3-4 giorni nell’arcipelago de Los Roques.

La vita quotidiana è più abbordabile: supermercati, ristoranti, alloggi e beni di prima necessità costano meno che in Europa, i pedaggi sono quasi gratuiti e sulla benzina si risparmia moltissimo. L’on-the-road quindi è piuttosto fattibile mentre vedere gli imperdibili è un po’ più caro della media.

Destinazioni

Il Venezuela ha tanto di tutto: dalle spiagge paradisiache che sembrano finte a montagne di oltre 5000 metri su cui si riesce persino a salire, dal pàramo nebbioso e mistico alla foresta amazzonica, da caverne di pipistrelli a cascate di mondiale grandezza annidate tra rapide e parchi verdeggianti.

Il Venezuela è un paese fortemente sottovalutato e vagamente temuto, in grado di regalare grandi emozioni e itinerari variegati dove è impossibile annoiarsi. Arriverà qualche post e diario di viaggio più specifico, ma in linea generale, ecco alcune mete – conosciute e meno conosciute – da cui iniziare a fare un itinerario che si rispetti:

  • Gran Sabana & Roraima: una regione spettacolare di tepuy, cascate, natura segreta e incontaminata;
venezuela gran sabana piscina di acqua cristallina
cascata gran sabana
  • tutte le spiagge della costa caraibica: Playa Medina, Mochima, Chichiriviche, ecc
  • Canaima e la cascata Salto Angel (per chi è riccǝ o ha risparmiato per questa specifica occasione)
  • arcipelago Los Roques e/o isla Margarita (rispettivamente per chi è riccǝ o mediamente riccǝ)
  • Delta dell’Orinoco, soprattutto per vedere fauna e flora;
  • Cueva del Guacharo e Miraflores, una zona meno visitata dal clima fresco;
cueva del guacharo venezuela
  • penisola Falcon e le dune del parco Médanos de Coro
  • colonia Tovar, se vuoi inspiegabilmente sentirti in un paesino di montagna austriaco nel bel mezzo di un paese sudamericano
  • Mérida e i due ecosistemi di paramo della regione con le rispettive lagune
laguna negra paramo merida venezuela
terme sulle montagne venezuela

Quanto vale la pena un viaggio in Venezuela?

Forse sarò di parte, perché le spiagge del Venezuela sono gentili con noi tartarughe che annidiamo nella loro sabbia, ma mi sento di dire con cognizione di causa che è una meta ideale per chi vuole vedere un po’ di tutto, dal mare alla montagna alla cascata più alta del mondo ai tepuy ancestrali presenti in pochi altri posti, e soprattutto per chi vuole farlo senza il sovraffollamento delle mete più turistiche. La leadership politica del paese può essere alquanto opinabile, ma la gente locale ha bisogno dell’appoggio del turismo.

Turismo comunitario e sostenibile, qualche promemoria di base

Evitare intermediari che hanno visto il Venezuela soltanto in cartolina per mettersi d’accordo direttamente con le agenzie e le persone del luogo è fondamentale. Per chi vuole visitare Salto Angel e il parco nazionale di Canaima, sarebbe ancora meglio accordarsi direttamente con le popolazioni indigene del luogo invece che con grandi agenzie ad esempio di Caracas, che offrono i tour a prezzi stratosferici pagando in noccioline i veri abitanti ancestrali delle terre. So che la convenienza in questo mondo che va a rotta di collo è un valore sacro per molti esseri umani (con cui mi sento più o meno rispettosamente di dissentire), ma a volte un minimo di ricerca in più per trovare il contatto dei fornitori primari può fare la differenza. Anche per le tue tasche, oltre che per quelle di chi vive davvero i posti che andrai a visitare. Sono spesso persone che non hanno il budget per un sito internet carino e professionale, contattabili tramite WhatsApp quando il segnale dello smartphone lo consente, per cui sono più difficili da rintracciare. Ma ce la puoi fare. Nel nostro piccolo noi abbiamo qualche contatto e siamo generose nell’usarlo, se anche tu lo usi con responsabilità.

pico bolivar merida venezuela

Come al solito, questa è una guida il più possibile esaustiva basata esclusivamente sulla nostra esperienza sul campo, se hai domande sai dove trovarci 🙂

Buona avventura,

Matilda

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