Di barche, frontiere e difficoltà pecuniarie: Sapzurro e Capurganá – Parte 2

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[Per capire di cosa stiamo parlando, leggi la parte 1]

Dove dormire?

Camminiamo per il lungomare insieme all’umano Max e alla sua bici, alla ricerca di un alloggio economico che accetti i pochi dollari rimastici. 

Due umanə, una tartaruga e un oggetto inanimato con due ruote: una combriccola di squattrinatə di tutto rispetto. Il sopracitato umano Max, che abbiamo incontrato a Città di Panama, sta facendo in bicicletta una traversata delle Americhe dagli Stati Uniti alla Patagonia. È un po’ lo stereotipo del ragazzo californiano, ma leggermente più magro. Ha grandi sogni seppur confusi, un animo gentile, una risata un po’ a singhiozzo, un pragmatismo tutto suo e in generale un aplomb che lo fa sembrare sempre un po’ fatto. 

Date le dimensioni ridotte del paesino, veniamo ben presto abbordatə da un tale signor Francisco, che con la sua dialettica fa leva sul labile animo delle creature umane, offrendo loro alloggio in una camerata dell’ostello dove lavora per 20.000 pesos ciascuno (circa 4,5 euro al cambio attuale). Dell’Hostal Marlin ricordo le amache comode, la vista sul mare e il proprietario, tale signor Manuel, che cerca subdolamente di irretire l’umana con la proposta di una birra sulla terrazza. Spoiler alert: verrà rifiutato senza mezzi termini.

Per le vie del borgo

sapzurro capurgana colombia case e piante

Il villaggio odora di salsedine e di polvere, risuona del vociare dei bambini che corrono e brulica di abitanti che trasportano cibo, buste della spesa, casse di vario genere. I commercianti dei piccoli alimentari vendono la propria merce in negozietti poco illuminati, con prezzi arbitrari e calcolatrici per fare la somma della spesa totale. Per le quattro vie del borgo non scendono i turisti, arroccati nei loro hotel di lusso in collina che sanno di insipida omologazione.

Quando il calar della sera inizia a smorzare la calura, startarugo fino alla riva del mare. Non è facile vivere nel mondo rumoroso dell’umanità, ma il mare riesce sempre a calmarmi e farmi sentire di nuovo parte della natura. Alle 2 di notte, Capurganá si spegne. No, non è una metafora: l’elettricità viene staccata tutte le notti fino alle 8 del mattino. Rimango a dormire in spiaggia, mentre l’umana è chiusa dentro il suo ostello buio. Anche qui, letteralmente: li chiudono dentro a chiave per qualche oscura ragione, e addio alla passeggiata mattutina!

Al sorgere del sole, il mare luccica come pelle d’anguilla.

sapzurro capurgana colombia vista mare

Dobbiamo andarcene di qui perché con i 28 dollari rimasti possiamo permetterci di pagare solamente la barca che ci porti a Necoclí. Sì, perché qui in macchina o autobus non si arriva: le uniche opzioni sono l’aereo e la barca. Siamo nella parte caraibica del dipartimento del Chocó, che, se la mia conoscenza geografica non mi inganna, è l’unica regione colombiana bagnata sia dall’Oceano Pacifico che dal Mar dei Caraibi. 

È il porto o il mercato del pesce?

Il “porto” di Capurganá altro non è che un molo di cemento con gente ammassata una sopra l’altra. Un’ora prima dell’imbarco si fa il check-in in un cortile di sassolini dove troneggia una bilancia per pesare i bagagli e pagare qualche centesimo per ognuno. Il caos regna sovrano, ma ciò non è nulla [NULLA!] in confronto al processo di imbarco vero e proprio. La scena che si para di fronte ai miei bulbi oculari increduli è la seguente: un uomo, sprovvisto di qualsivoglia strumento di amplificazione vocale, che urla i nomi dei passeggeri scritti a mano su una lista, mentre sul marciapiede un numero di persone almeno triplo alla capienza della barca ormeggiata parla o gli grida di rimando che non si sente niente. Ovviamente, perché fare silenzio e cercare di ascoltare quando gli si può urlare contro senza lasciarlo finire? E perché mettersi in fila in modo civile quando si può fare lotta libera a suon di gomiti nelle costole? L’intelligenza umana non finisce mai di sconcertarmi. Fortuna che ho il guscio…
Comunque, il risultato è il seguente: nessuno ci ha capito nulla e lo scontro di wrestling per guadagnare la prima fila e sperare di sgattaiolare dentro al mezzo di traspo
rto acquatico si fa intenso.

Benché anni di vita nella cortese Italia le abbiano fatto guadagnare il titolo di cintura marrone in zuffe disordinate e incuneamenti subdoli, è con sconforto che l’umana fallisce nell’impresa e vede dunque i propri bagagli partire senza di lei sulla prima imbarcazione. Per fortuna, riesce a salire sulla seconda e, dopo un’ora di violenti colpi all’osso sacro dovuti al moto ondoso e dolori al polso per tenersi salda ed evitare di finire fuori bordo, sbarca nella cittadina di Necoclí (patria del grande Juan Guillermo Cuadrado e… poco altro), dove la attendono i suoi effetti personali. Io onestamente mi sono divertita moltissimo, è stato come andare sulle montagne russe 🙂

Prima di lasciarti, ecco qualche informazione pratica di servizio su come arrivare e su cose da fare che per mancanza di pecunia non abbiamo fatto. Questa parentesi informativa è sponsorizzata dal mezzo di trasporto ormeggiato di fronte alla stazione degli autobus di Necoclí. [Per un momento ho sperato che fosse davvero il mio mezzo di trasporto!]

sapzurro capurgana colombia mezzo di trasporto necocli

Come arrivare a Sapzurro e Capurganá se sei già in Colombia 

–  In barca [Scelta più avventurosa, divertente, lenta, ecologica!]
Barca medio-piccola da Necoclí (1 ora e mezza) o Turbo (2 ore abbondanti) a Capurganá. Orari aleatori, ma spesso solo la mattina o al massimo nel primo pomeriggio. I prezzi per la barca da Necoclí si aggirano intorno ai 70.000 pesos (circa 16 euro al cambio attuale). A Turbo e Necoclí si arriva agevolmente in bus da Medellín in circa 8-10 ore di viaggio.

In aereo [Scelta di gran lunga meno avventurosa, meno divertente ma soprattutto meno ecologica]
Voli dall’aeroporto nazionale Olaya Herrera di Medellín all’aeroporto di Capurganá due volte alla settimana.

Come arrivare a Sapzurro e Capurganá se vuoi fare la traversata da Panama

Mica posso bruciarmi tutte le informazioni in un solo articolo! Il post dettagliato arriverà presto.

Cosa fare a Sapzurro e Capurganá se non sei completamente senza soldi come noi

Camminata di un’ora da Sapzurro a Capurganá e/o viceversa. Sembra una camminata nella natura piuttosto accessibile, con un belvedere per ammirare il paesaggio e non pagare i 5 dollari della barchetta.

Camminata fino alla cascata El Cielo. Anche questa facile (dicono), di circa una mezz’ora.

– Spiagge, spiagge, spiagge in ogni dove. C’è solo l’imbarazzo della scelta.

Grazie per aver letto fino a qui, creature in grado di leggere!
Un giorno tornerò su questi lidi per offrirvi un reportage più accurato delle attrazioni spiaggistiche della zona.
Sottoponetemi le vostre perplessità nei commenti o via email.

A presto!

Matilda

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